Se sei nella necessità di affittare la tua casa ma non sai se è tutto in regola per poterlo fare, ecco per te le indicazioni su cosa fare
Avere a disposizione un appartamento o una casa inutilizzata certamente permette di pensare all’affitto ma, prima di valutare la tipologia di contratto, occorre verificare che abbia tutti i requisiti per poterlo fare. È necessario che gli impianti siano a norma, i locali puliti e che gli elettrodomestici siano funzionanti se inclusi nel canone d’affitto. Inoltre, l’immobile non deve avere ipoteche, cartelle Equitalia e pignoramenti. L’attestato di Prestazione Energetica deve essere redatto da un certificatore Abilitato: è necessario per fornire le indicazioni relative alla prestazione energetica dell’edificio. L’APE, qualora si affittano singole unità immobiliare non è necessario allegarlo ma è obbligatorio compilarlo. Questo certificato può essere mostrato in fase di contrattazione e se al momento della registrazione del contratto non lo si ha si incorre in una sanzione dai 500 ai 3 mila euro che si riduce alla metà se la locazione non è superiore ai tre anni. Le regole in materia sono cambiate con l’arrivo dell’APE che ha sostituito l’ACE innovando il settore anche in riferimento agli edifici nuovi e oggetto di importanti ristrutturazioni. Dopo l’introduzione della Legge di Stabilità 2016 per i contratti di durata superiore ad un mese è indispensabile la registrazione esclusiva dal proprietario dell’immobile.
Cosa fare all’atto di registrazione
All’atto di registrazione del contratto occorre versare un’imposta di bollo pari a 16 euro per ogni 100 righe di contratto e un’imposta di registro del 2% che va calcolata sul canone annuale. Per affittare a norma il tuo immobile la registrazione del contratto va fatta entro 30 giorni dalla stipula. Omettendo la registrazione le sanzioni sono molto severe: dal 60% al 120% dell’imposta di registro dovuta con un minimo di 200 euro, per ritardi nella registrazione del contratto fino a 30 giorni e dal 120% al 240% dell’imposta di registro dovuta, per ritardi nella registrazione del contratto oltre i 30 giorni. Potresti essere soggetto ad accertamenti fiscali frequenti e in caso di inquilino moroso potresti non rivalerti intentando solo una causa ordinaria rispetto alla richiesta al giudice dello sfratto esecutivo. Ecco perché è importante rispettare la normativa vigente richiedendo il pagamento con strumenti sempre tracciabili. Oltretutto la legge di stabilità 2014 ha previsto l ‘obbligo di pagamento con carte di debito, credito, bonifico assegni non trasferibili escludendo i contanti.
Come non correre nessun rischio
Per essere certo che tu stia affittando la tua casa all’inquilino giusto scegli bene chiedendogli di mostrarti l’ultima busta paga o la dichiarazione dei redditi. Fai un elenco delle cose presenti nella casa: un inventario è molto utile per poi verificare se, al termine del contratto, sarà tutto presente. Non sottovalutare nessun aspetto perché è proprio quest’attenzione che ti permetterà poi di avere meno problemi: registra sempre il contratto d’affitto, fai la voltura delle utenze, stipula una polizza assicurativa da richiedere nel contratto come obbligatoria o fatti versare un deposito cauzionale, usa sempre un metodo di pagamento tracciabile.
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